La decarbonizzazione nella logistica dei porti e degli interporti rappresenta una strada necessaria per una maggiore sostenibilità.
In generale, una quota significativa delle emissioni totali di CO₂ riguarda oggi il settore dei trasporti.
Di conseguenza, la mobilità è uno dei comparti che necessitano maggiori investimenti mirati alla decarbonizzazione del trasporto stradale e alla transizione energetica, attraverso l’efficientamento di veicoli e sistemi.
L’idrogeno da fonti rinnovabili rappresenta una soluzione alternativa molto promettente per le applicazioni di mobilità sostenibile.
Se da un lato si parla sempre più spesso di veicoli a celle a combustibile (FCEV), dall’altro non bisogna dimenticare che l’idrogeno avrà un grande impatto soprattutto sul trasporto di merci a lungo raggio e sulle spedizioni.
Per questo, per avviare lo sviluppo di una filiera dell’idrogeno nel settore dei trasporti a lunga percorrenza è importante pensare alla:
Entriamo nel dettaglio e vediamo ora quale è la situazione nel mercato attuale.
Le applicazioni a idrogeno nella logistica dei porti
Perché è importante parlare di applicazioni a idrogeno nella logistica dei porti?
Innanzitutto perché la IMO, ovvero l’Organizzazione Marittima Internazionale delle Nazioni Unite, ha fissato l’obiettivo per l’industria marittima di dimezzare le proprie emissioni di gas serra entro il 2050.
A tal proposito, l’azienda Mitsubishi Shipbuilding Co. Ltd., che fa parte del Gruppo Mitsubishi Heavy Industries, ha costruito una nave multigas in grado di contenere GPL e ammoniaca.
Inoltre, ha realizzato un progetto in grado di adattare navi gasiere molto grandi per l’uso futuro dell’ammoniaca come principale fonte di combustibile.
L’ammoniaca può essere prodotta dall’idrogeno e fornisce una potenziale soluzione per il trasporto di idrogeno in grandi volumi.
Infatti, se pressurizzata a temperatura ambiente, l’ammoniaca diventa liquida esattamente come il GPL.
In secondo luogo, è importante parlare di applicazioni a idrogeno nella logistica dei porti perché i porti possono diventare degli eccellenti hub energetici.
I porti sono, infatti, delle vere e proprie realtà articolate dove si intrecciano catene logistiche e lavorazioni industriali.
Di conseguenza, potrebbero diventare il palcoscenico ideale per sperimentare l’uso dell’idrogeno nei diversi contesti logistici.
L’azienda Sapio, ad esempio, ha una duplice visione dei porti: da una lato possono ricoprire il ruolo di hydrogen valley e dall’altro possono essere degli snodi per l’importazione dell’idrogeno.
Per questo motivo, l’azienda ha firmato un accordo di collaborazione con l’Autorità di Sistema Portuale e con Hydrogen Park di Marghera.
Nello specifico, il progetto prevede la realizzazione di un impianto di produzione di idrogeno rinnovabile a Porto Marghera.
Inoltre, sta valutando anche la possibilità di importare, proprio tramite il Porto Marghera, ammoniaca green prodotta in Arabia Saudita.
Un altro esempio di applicazioni a idrogeno legata alla logistica dei porti è lo scalo portuale di Valencia.
Nello specifico, all’interno del porto spagnolo si sta sperimentando l’utilizzo dell’idrogeno per l’alimentazione dei mezzi portuali.
In particolare, questo sistema è formato dalle seguenti parti:
- impianto mobile per il rifornimento
- reach stacker con propulsione a fuel cell per la movimentazione dei container
- yard tractor a fuel cell per la movimentazione dei carichi rotabili
Le applicazioni a idrogeno nella logistica degli interporti
Accanto alla logistica portuale, un altro ambito importante per la decarbonizzazione è quello delle applicazioni a idrogeno nella logistica degli interporti.
Nello specifico, l’idrogeno è ormai al centro dei pensieri di molti dei soggetti che si trovano ad operare nella macro-area dei trasporti, della mobilità e della logistica.
Ad esempio, l’azienda LC3 Trasporti sta investendo sui camion a idrogeno: i modelli Nikola TRE FCEV.
In questo modo l’azienda intende accelerare il percorso verso le zero emissioni nelle applicazioni per lunghe distanze.
I cinque camion Nikola TRE FCEV hanno una configurazione 6×2 con eAxle singolo da 480 kW di potenza in continuo e un asse sterzante posteriore aggiunto.
Le bombole presenti sul camion sono capaci di contenere fino a 70 kg di idrogeno a 700 bar di pressione. In questo modo generano, tramite le celle di combustibile, energia sufficiente per una percorrenza stimata di 800 km e tempi di rifornimento di 20 minuti.
In Simplifhy progettiamo e realizziamo soluzioni complete per la produzione e l’utilizzo dell’idrogeno, con l’obiettivo di offrire il nostro contributo alla creazione di una mobilità green.
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