Verde, blu e grigio, ma anche viola, bianco, turchese e nero sono alcuni dei colori per la classificazione dell’idrogeno.
Innanzitutto, vogliamo precisare che l’idrogeno è una molecola gassosa e che pertanto è del tutto trasparente.
Questa classificazione a colori viene utilizzata colloquialmente per identificare, con semplicità immediata, le tecnologie di produzione dell’idrogeno e il modo in cui viene estratto dalle molecole in cui è combinato.
Dal canto suo, l’Europa stabilisce delle regole certe per la classificazione dell’idrogeno sostenibile.
Infatti, con il Pacchetto legislativo sui mercati dell’idrogeno e della decarbonizzazione vuole stabilire delle nuove regole per sviluppare un mercato dell’idrogeno nell’UE.
Arrivati a questo punto, scopriamo di più sulla divisione a colori.
I colori per la classificazione dell’idrogeno in base al livello di emissioni rilasciate per produrlo
Tutte le molecole di idrogeno sono uguali tra loro, ma ciascuna ha un impatto diverso sull’ambiente.
Per questo esiste una classificazione dell’idrogeno in base al livello di emissioni rilasciate per produrlo.
In particolare, alcuni dei principali colori che rientrano nella classificazione dell’idrogeno sono:
Idrogeno verde
Ad oggi, idrogeno verde è la “tipologia” più sostenibile dal punto di vista ambientale e totalmente a zero emissioni, in quanto la molecole viene estratta dall’acqua.
Nello specifico, l’idrogeno verde si produce attraverso l’elettrolisi dell’acqua.
Questa tecnica permette di scindere, tramite l’elettricità, le molecole d’acqua in ossigeno (O) e idrogeno (H2).
Per ottenere questa classificazione, tuttavia, l’energia elettrica deve essere fornita esclusivamente da impianti rinnovabili, come, ad esempio, quelli idroelettrici, solari o fotovoltaici.
Idrogeno viola
Anche l’idrogeno viola viene estratto dall’acqua attraverso l’elettrolisi.
In questo caso, però, la corrente elettrica non viene fornita da impianti rinnovabili, ma è prodotta da una centrale nucleare.
Di conseguenza, sebbene ci siano poche emissioni di carbonio, non si possono escludere altri impatti ambientali come la produzione di scorie nucleari radioattive.
Idrogeno bianco
L’idrogeno bianco è generato nelle profondità del nostro pianeta da un processo geochimico naturale e per utilizzarlo bisogna estrarlo.
Il suo processo di estrazione comprende diverse fasi:
- la prospezione e la selezione dei siti
- la perforazione della crosta terrestre
- l’estrazione e la separazione dei prodotti
Anche la produzione di idrogeno bianco crea poche emissioni di carbonio, ma, esattamente come l’idrogeno viola, potrebbe causare altri impatti ambientali.
Idrogeno blu
Il termine idrogeno blu indica la molecola di idrogeno che viene estratta dalle fonti fossili come il metano.
In questo caso, la tecnica di estrazione è lo steam reforming, ovvero un processo che utilizza il vapore per separare le molecole di idrogeno dal gas naturale, con successiva cattura delle emissioni di carbonio generate.
Per questo motivo, spesso l’idrogeno blu viene definito low carbon, ossia a basse emissioni di carbonio.
Va ricordato, però, che le soluzioni esistenti catturano solo il 90% della CO2 e che l’estrazione del gas naturale comporta sempre della perdite di molecole in atmosfera.
Idrogeno turchese
Si parla di idrogeno turchese quando la molecola di idrogeno viene estratta dal metano tramite pirolisi.
La pirolisi è un processo che prevede di riscaldare il gas in assenza di ossigeno per rompere termicamente i legami chimici e ottenere idrogeno e carbonio solido.
Questo processo non produce emissioni dirette di CO2, ma a causa del riscaldamento del metano potrebbe produrre alti livelli di gas serra.
Idrogeno grigio
Esattamente come quello blu, l’idrogeno grigio viene estratto dalle fonti fossili attraverso la tecnica dello steam reforming.
Però, a differenza dell’altra categoria, la produzione di idrogeno grigio non prevede la cattura delle emissioni di carbonio generate.
Di conseguenza, a differenza delle precedenti forme di produzione, questa rilascia nell’aria un alto livello di molecole di CO2.
Purtroppo, ad oggi, l’idrogeno grigio corrisponde a più del 90% dell’idrogeno prodotto.
Idrogeno nero
L’idrogeno nero è considerato il più inquinante.
Questo perché durante il processo di elettrolisi dell’acqua viene impiegata energia elettrica proveniente da centrali a carbone o a petrolio e, di conseguenza, si genera molta CO2.
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