Ad oggi, l’utilizzo dell’idrogeno verde costituisce la migliore soluzione per la decarbonizzazione dei settori industriali hard-to-abate.
Nello specifico, con il termine hard-to-abate si indicano i settori industriali energivori in cui è difficile abbattere le emissioni di gas serra, perché non è possibile sostituire il metano con forme di elettrificazione
Alcuni esempi di industrie che rientrano nella categoria dei settori hard-to-abate, in quanto inquinanti e difficili da riconvertire, possono essere:
Riuscire a decarbonizzare queste attività, permetterebbe di abbandonare l’utilizzo di risorse non rinnovabili per la produzione di energia e, di conseguenza, ridurre l’impatto ambientale.
L’idrogeno verde nel settore hard-to-abate delle acciaierie
Come si può utilizzare l’idrogeno verde nel settore hard-to-abate delle acciaierie?
Le acciaierie rientrano a pieno titolo tra quelle attività economiche in cui il passaggio dai combustibili fossili all’elettricità è poco praticabile, almeno allo stato attuale.
In questi casi, l’unica soluzione in grado di decarbonizzare il settore e produrre al contempo energia è l’idrogeno.
Un esempio interessante di utilizzo dell’idrogeno all’interno di un’acciaieria è il progetto Sicilian Sustainable Steel realizzato dalla società Acciaierie di Sicilia, del gruppo Alfa Acciai, in collaborazione con Enel Green Power.
Nello specifico, questo progetto prevede l’installazione di un elettrolizzatore in un’area adiacente allo stabilimento industriale di Acciaierie di Sicilia.
In questo modo, si prevede di riuscire a sostituire con l’idrogeno verde il 30% del gas naturale attualmente impiegato nel forno di riscaldo del laminatoio.
Inserire dell’idrogeno verde nel ciclo industriale del polo siderurgico siciliano permetterebbe di evitare l’emissione in atmosfera di oltre 4.000 tonnellate di anidride carbonica all’anno.
L’idrogeno verde nel settore hard-to-abate delle raffinerie
Le raffinerie, esattamente come le acciaierie, rientrano nella categoria dei settori industriali energivori e altamente inquinanti.
Anche in questo caso, però, esistono in Italia dei progetti che prevedono l’utilizzo dell’idrogeno verde per decarbonizzare questo settore hard-to-abate.
Un esempio è la società SardHy Green Hydrogen nata dal progetto congiunto di Enel Green Power e Saras legato allo sviluppo di idrogeno verde in Sardegna.
In particolare, lo scopo di questo progetto è quello di realizzare un impianto di produzione di idrogeno verde, mediante elettrolisi, nei pressi del Comune di Sarroch, Cagliari.
Questo impianto è destinato a produrre 20MW di idrogeno verde diretto alla raffineria di Saras con lo scopo di ridurre l’emissione di gas serra dei processi di raffinazione.
Tra l’altro, l’impianto di Sarroch rientra all’interno del progetto “South Italy Green Hydrogen” portato avanti da ENI ed Enel e di cui abbiamo parlato nell’articolo sull’Hydrogen Valley in Italia.
L’idrogeno verde nel settore hard-to-abate delle vetrerie
Il terzo settore hard-to-abate che si presta all’utilizzo dell’idrogeno verde in sostituzione delle fonti energetiche fossili è quello delle vetrerie.
In generale, la fabbricazione di oggetti in vetro, di cui l’Italia è il secondo produttore in Europa con oltre 5 milioni di tonnellate annue, è energivora e difficilmente elettrificabile.
Di conseguenza, avere a disposizione un vettore energetico come l’idrogeno può rappresentare per il settore hard-to-abate delle vetrerie una soluzione valida in termini energetici ed emissivi.
A tal proposito è interessante analizzare il progetto Murano.
Nato dalla collaborazione tra la Sezione Vetro di Confindustria Venezia, la Stazione Sperimentale del Vetro e la società Hydrogen Park, il “progetto Murano” vuole studiare l’utilizzo dell’idrogeno come vettore energetico per la produzione del vetro artistico.
L’obiettivo di questo progetto è quello di esplorare la fattibilità della produzione di vetro artistico in forni alimentati con miscele variabili di idrogeno e gas metano.
Non solo, capire se la combustione a idrogeno verde può essere la risposta alle esigenze energetiche delle fornaci artistiche di Murano.
A tal fine, la collaborazione tra le tre società prevede il testing e lo sviluppo su scala industriale di tecnologie per la conversione dei forni fusori dall’utilizzo di idrocarburi all’idrogeno verde.
Inoltre, prevede l’esecuzione di test qualitativi sui prodotti realizzati mediante l’uso di questo nuovo combustibile.
L’idrogeno verde nel settore hard-to-abate della ceramica
Infine, il quarto settore hard-to-abate in cui è possibile utilizzare l’idrogeno verde in sostituzione delle fonti energetiche fossili è quello della ceramica.
È bene ricordare che l’industria della ceramica italiana è la prima in Europa con il 24% della produzione continentale e ad oggi, è uno dei comparti hard-to-abate tecnologicamente più pronto per l’introduzione dell’idrogeno nel ciclo produttivo.
Al momento, infatti, questo settore fa ampio uso di gas naturale. Ma i costi sempre più alti del gas e l’elevata quantità di CO₂ prodotta, hanno portato l’industria della ceramica a cercare fonti energetiche alternative.
In particolare, questo settore guarda con molto interesse l’idrogeno verde come vettore energetico per iniziare un processo di decarbonizzazione.
Proprio in quest’ottica, noi di Simplifhy siamo coinvolti con i principali costruttori di forni nella costruzione di impianti di prova. Inoltre, stiamo collaborando con il distretto della ceramica di Sassuolo nello sviluppo di soluzioni a sostegno di questo complesso processo di decarbonizzazione.
In tal senso è interessante anche citare il caso di Iris Ceramica.
Iris Ceramica Group, in collaborazione con SNAM, ha avviato un progetto per realizzare la prima fabbrica ceramica al mondo concepita e progettata per funzionare ad idrogeno verde.
In particolare, sul tetto dello stabilimento sarà presente un impianto fotovoltaico abbinato a un elettrolizzatore e a un sistema di stoccaggio dell’idrogeno rinnovabile prodotto in loco.
In generale, noi di Simplifhy accogliamo con soddisfazione l’avvio di progetti concreti da parte delle realtà industriali allo scopo di trovare una soluzione per decarbonizzare i settori hard-to-abate.
Tra l’altro, in qualità di primo solution provider italiano siamo in grado di offrire strategie e sistemi per la decarbonizzazione dell’industria attraverso l’impiego di tecnologie basate sull’utilizzo dell’idrogeno.
In particolare, realizziamo progetti custom-made studiati per rispondere alle esigenze specifiche di ciascun cliente.
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